Per un animale con capacità uditive tre volte superiori alle nostre, è vera una tortura
Quella di adornare il collo del gatto con un collarino dotato di campanellino è ancora un’abitudine purtroppo molto diffusa. Se state cercando un regalo per il vostro micio, forse non c’è nulla che gradirebbe di meno. Vediamo insieme perché.
L’UDITO FINE DEL PREDATORE
Un gatto in natura è in grado di catturare anche una quindicina di topi al giorno, per un totale potenziale di circa 6 mila topi l’anno. Per il gatto, cacciatore crepuscolare (che predilige, cioè, le ore tra il tramonto e l’alba) i piccoli roditori sono le prede d’elezione, sebbene molti gatti oggi si accontentino anche di lucertole, uccellini o locuste, potendo uscire principalmente solo di giorno.
Per un predatore così specializzato, abituato a cacciare al buio, è fondamentale avere un apparato uditivo che gli consenta di intercettare il rumore prodotto dal proprio bersaglio, come, appunto, lo squittio del topo, basato sugli ultrasuoni.
Pensate a quanto potrebbe dar fastidio a noi indossare un orecchino con la campanella. Ora immaginate di amplificare il rumore tre volte tanto e potrete avere una vaga idea del fastidio che il nostro micio sta provando.
L’evoluzione, infatti, ha dato al nostro felino una bolla timpanica più grande e maggiori capacità neurobiologiche nell’eleborazione degli imput uditivi: ha una capacità uditiva tre volte superiore alla nostra.
SI CACCIA IN SILENZIO
Vi sarà capitato certamente di vedere in TV qualche documentario sulla predazione messa in atto dai felini domestici.
Il gatto è un cacciatore solitario, che studia l’ambiente, gli odori, individua una preda, valuta pro e contro di un attacco, soppesando minuziosamente la distanza che lo separa dal bersaglio: calcola il tipo di spinta che deve avere per effettuare un balzo efficace che gli consenta di essere in modo fulmineo sull’obiettivo e sfruttare così l’effetto sorpresa.
Ma quale effetto sorpresa può sperare di avere un micio che, a ogni respiro, scampanella come un pupazzetto?
PREDATORE SI, MA ANCHE PREDA
Ricordiamoci che il gatto in natura non è solo predatore, ma anche preda. Questa doppia identità è scritta nel suo DNA a e determina molti dei suoi comportamenti.
Se il gatto non si sente sicuro, o se pensa di essere potenzialmente in pericolo, cercherà qualche pertugio in cui nascondersi e da cui osservare senza essere visto né udito la situazione, in modo da poter evitare di essere aggredito o catturato. Oppure semplicemente per evitare uno scontro con qualche altro gatto di cui sta attraversando il territorio.
Anche in questo caso il campanellino rappresenta per lui un handicap perché segnalerà a chiunque la sua posizione.
COLLARINO SENZA CAMPANELLINO?
Sul collarino senza campanellino ci sono opinioni discordanti. Oltre che un vezzo estetico, corredato di medaglietta, potrebbe essere un buon ausilio di sicurezza per chi lascia il proprio il gatto libero di uscire.
Tuttavia se il collare non è dotato di apertura di sicurezza potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: il micio potrebbe restare impigliato in un ramo di un albero, o appeso a una cancellata nel tentativo di scavalcarla.
Per questo molte aziende oggi vendono collari tarabili sul peso del gatto che, in circostanze come queste, sganciano il collarino, permettendo al nostro amico a quattro zampe di liberarsi. Controlliamo sempre bene prima dell’acquisto.
Ricordiamo, infine, che se abbiamo deciso di dare accesso all’esterno al nostro gatto è importante farlo microchippare ed effettuare l’iscrizione volontaria all’Anagrafe Felina Regionale. Così, nel caso si dovesse smarrire, chiunque con un semplice controllo dal veterinario può risalire al proprietario e ricongiungere micio alla sua famiglia.
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